Tempi di ogni
incontro
Il
laboratorio si articola in sette momenti:
1. L’accoglienza. Insieme in cerchio, attraverso il
“gioco dei cubetti“ per poter passare dalla realtà alla fantasia, incominciando a sentirsi parte di un gruppo.
2. Le cartelle. Prima di iniziare i nuovi lavori si distribuiscono quelli della
volta precedente che ogni bambino ripone nella sua cartella (che rimane
comunque in laboratorio).
“I lavori dei bambini non possono essere
visti al di fuori del laboratorio, il loro aspetto di masse colorate e segni
sul foglio, perde di valore e significato se essi vengono isolati dal momento
in cui sono stati prodotti. Il modo in cui sono stati realizzati, il tempo , le
parole che li hanno accompagnati e seguiti, i movimenti stessi che li hanno
generati, sono di fondamentale importanza per la loro corretta lettura […]“
1
3. I camici. Ognuno si prepara a entrare “nel colore“ indossando liberamente un
camicione.
4. Preparazione del colore. Dalla terra colorata, con l’acqua e
la colla seguendo un rituale preciso, al colore che poi porterò sul foglio… il colore che preparerò per me e
per tutti.
“Si inizia facendo circolare una
bacinella in cui ciascuno versa un cucchiaio di polvere colorata, si prosegue
aggiungendo ognuno un cucchiaio di colla e poi girando tutti a rotazione ,
lentamente l’impasto. Questo per tutti i
tre colori che poi verranno usati . Questa pratica di rispetto per ciascuno dei
componenti del gruppo è spesso molto faticosa per i bambini ma, nello stesso
tempo, è profondamente tranquillizzante del diritto di ognuno al rispetto da parte
di tutti. Appena i tre colori sono pronti ci si avvia al loro uso, al lavoro
vero e proprio del laboratorio.[…]”
2
5. Il momento dei
fogli e dell’uso del colore.
Ognuno
prende un foglio e sceglie il proprio posto sulla parete…nello spazio convissuto,
uno spazio individuale.
Poi ognuno porta
il colore scelto sul foglio utilizzando il pennello o le mani,sperimentando e
ricercando in piena libertà espressiva .
“Per quanto tempo dipingono i
bambini? Alle volte poco più di mezz’ora, spesso più di un’ora, dipende da
molti fattori che influenzano ogni incontro; inoltre ciascuno ha tempi e ritmi molto personali. E’ molto importante
però, che in questa fase nessuno sia disturbato o distratto, l’operatore deve
intervenire perché non ci siano sovrapposizioni di tensioni o di interessi e
per garantire che ciascuno possa esprimersi tranquillamente nel modo che
riterrà più opportuno in quel momento[…] “ 3
6. Il riordino. Quando tutti hanno terminato, i
bambini stessi rimettono in ordine lo spazio e i materiali comuni, riconoscendo le tracce del proprio
vissuto di espressione. Si lavano le mani e con l’acqua, piano piano, abbandonano il colore
7. Un modo per lasciarsi. Dopo un momento così intenso ci
vuole un rituale di saluto: una favola, un racconto, per rilassarsi insieme e
darsi appuntamento alla volta successiva.
1
da “ Il linguaggio del colore” Laura
Mancini ed. Junior 2005
2
ibid.
3
ibid.